Danza moderna

La danza moderna trova le sue origini partendo dai primi anni del ‘900 nel Nord Europa e negli Stati Uniti grazie a personaggi quali Isadora Duncan, Ruth St. Denis, Martha Graham, Merce Cunningham, Pina Bausch e numerosi altri esponenti, che portarono ad un nuovo modo di concepire la danza in scena e che aggiunsero nuovi passi e stili a quelli già esistenti, adottando una terminologia tipica del mondo anglosassone, che tutt’ora si affianca a quella originaria francese della danza classica.
La definizione “moderna” data in quel periodo, si deve alle contrapposizioni che presentava rispetto al balletto classico, valorizzando il gesto e il movimento che esprimono la personalità del danzatore, prima ancora che il passo in sé. I costumi diventano meno sfarzosi, per adattarsi alle forme del corpo e vengono meno le scarpe da punta, per preferire una più libera espressione del movimento a piede nudo. Si comincia a dare spazio all’improvvisazione e allo stravolgimento dei canoni accademici per quanto riguarda il rapporto con lo spazio, con la musica e con il pubblico.
Lo studio della tecnica moderna nel nostro modo di concepire la danza (ossia di un percorso fatto nel rispetto della crescita fisica, motoria e psicologica di ognuno dei nostri piccoli danzatori) trova terreno fertile a partire dagli 8 anni, quando il corpo è pronto a ricevere le nozioni tecniche, a controllarle e a rielaborarle per farle proprie e riutilizzarle sotto forma di passi codificati.
Questa disciplina segue le regole tecniche e comportamentali accademiche, incontrando però gusti musicali più moderni. Gli allievi saranno così catturati da una musica varia e trasversale, che li accompagnerà nel percorso tecnico e formativo.